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Progetto SORT


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Progetto SORT


 
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Alfacod ha realizzato l'intero sistema di tracciabilità dei prodotti nell'ambito del progetto SORT "Spacchettamento, Organizzazione delle scorte e Tracciamento dei prodotti alimentari sprecati. Sviluppato in Emilia Romagna, il progetto SORT si propone di ridurre a zero gli sprechi alimentari, attraverso la tracciabilità degli stessi, il riciclo degli imballi divisi per materiale e il riutilizzo del materiale organico per allevamento e agricoltura, oltre che per la produzione di energia.

 
 
 

Cosa è il progetto SORT?

 

Il progetto SORT riguarda lo sviluppo di sistemi tecnologici innovativi integrati per lo spacchettamento, l'organizzazione delle scorte e il tracciamento dei prodotti alimentari sprecati finalizzati alla loro valorizzazione. SORT è frutto di una unione di intenti tra GTS Consulting, ideatrice del progetto e un gruppo di sviluppatori composto da Alfacod, Curti, TSP, Plastic Sort, Università di Ferrara e Università di Parma. Ognuno dei partner tecnologici ha messo a disposizione del progetto le proprie competenze. L'obiettivo di SORT è quello di dare una nuova vita agli scarti alimentari, andando a ridurre a zero tali sprechi, riutilizzando il materiale organico per la creazione di mangimi destinati all'allevamento, concimi per l'agricoltura e produrre energia da reintrodurre nel sistema. Gli imballi, invece, vengono divisi a seconda del materiale che li compone e totalmente riciclati. La capacità di recuperare e riutilizzare materiali ed energia, evitare gli sprechi e salvaguardare le risorse alimentari sono punti cardine del concetto di smart cities che le città dell'Emilia Romagna, dove SORT ha visto la luce, perseguono ormai da anni con eccellenti risultati.

 
 

Il fenomeno dello spreco alimentare

 

Quello degli sprechi alimentari è un fenomeno già particolarmente sentito ma le cui proporzioni sono ancora più grandi di quanto si possa immaginare. La FAO ha dimostrato in recenti studi che un terzo, pari a 1,3 miliardi di tonnellate del cibo prodotto per il consumo umano viene sprecato ogni anno. Una cifra spaventosa. Siamo difronte, infatti, ad una somma di sprechi piccoli e grandi, a partire dal frigorifero di casa, fino ad arrivare agli sprechi lungo la catena produttiva e distributiva, passando per gli scarti alimentari prodotti da supermercati, centri commerciali ecc. È chiaro, pertanto, che il motore trainante del progetto SORT è da ricercare in una scelta etica: eliminare il conferimento di cibi e imballi alimentari in discarica.

 
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Come funziona il sistema SORT

 

Il progetto SORT segue una serie di fasi molto precise. L'intero processo comincia con la raccolta dei prodotti alimentari ancora confezionati che possono provenire direttamente da eccessi di produzione, merce invenduta nella grande distribuzione, prodotti non consumati dalle famiglie che li hanno acquistati. Questi prodotti vengono trasportati nello stabilimento SORT dove vengono separati gli alimenti ancora idonei al consumo umano da quelli non più commestibili. I primi vengono immediatamente classificati in base alla tipologia di prodotto e all'imminente data di scadenza, in modo tale da poterli rendere disponibili in pochissime ore a associazioni umanitarie che li trasformeranno in pasti per le classi sociali meno abbienti.
Diverso è il percorso dei prodotti non più idonei al consumo umano, questi vengono portati alla cosiddetta linea di sorting dove vengono classificati per tipologia di prodotto e materiale della confezione. Una volta classificati, questi prodotti vengono separati dai propri imballi e trasformati in mangimi da destinare all'allevamento. Infatti, pur non essendo più adatti a essere mangiati dall'uomo, questi cibi hanno ancora tantissime proprietà nutrizionali che li renderanno eccellenti mangimi per il bestiame. 
Le confezioni separate dal materiale organico, invece, ricevono un'ulteriore selezione a seconda del materiale di cui sono composte e vengono divise in sei tipologie: alluminio, acciaio, carta, cartone, vetro e plastica. Gli imballi plastici, a loro volta, vengono suddivisi in sette sottotipi, a seconda della struttura polimerica. Tutti questi materiali verranno totalmente riciclati per essere riutilizzati

 
 

Nello stabilimento SORT oltre ai cibi ancora consumabili dall'uomo e a quelli adatti al consumo animale, arrivano anche prodotti alimentari che sarebbero ormai dannosi non solo per le persone ma anche per il bestiame. Tali prodotti, quindi, vengono avviati, assieme ai prodotti che non hanno superato accurati test biochimici, al processo di gassificazione per poter generare combustibile che andrà poi ad alimentare da un punto di vista energetico lo stabilimento stesso. Un meraviglioso esempio di utilizzo e riutilizzo circolare delle risorse. Naturalmente, anche le confezioni di questi prodotti, vengono sottoposte al processo di separazione dei materiali che ne porterà al riciclo. 

 
 

Il contributo di Alfacod

 

Un sistema così complesso non può non reggersi su pilastri tecnologici estremamente solidi. Nello specifico, SORT non potrebbe funzionare senza un efficiente e articolato sistema di tracciabilità dei tantissimi prodotti alimentari, delle confezioni e delle componenti delle stesse, delle date di scadenza, e dei vari passaggi cui sono sottoposti gli alimenti. Era necessario, pertanto, affidarsi ad un partner che vantasse non solo una grande competenza, ma anche una grande esperienza sul tema tracciabilità. La scelta di affidarsi ad Alfacod pertanto è stata pressoché scontata. In particolare, Alfacod ha garantito la tracciabilità dei prodotti e processi tramite i codici a barre, tradizionali o QR Code, posti sulle confezioni dei prodotti. Fisicamente la lettura dei codici avviene attraverso i carrelli appositamente realizzati da Alfacod e forniti in dotazione ai supermercati aderenti. Si tratta di carrelli dotati di bilancia, lettore barcode, schermo e di un apposito software per la catalogazione delle merci. In tal modo è possibile tenere traccia di ciascun prodotto e della sua quantità, del punto vendita in cui è avvenuta la raccolta, date di scadenza, tipologia dell'imballo e tutte le informazioni necessarie allo smistamento successivo. Inoltre, i supermercati sono stati dotati di appositi cassonetti anch'essi dotati di scanner barcode, nei quali i consumatori possono conferire i prodotti alimentari che hanno acquistato ma non consumato, attivando lo scanner attraverso una card RFID. 

 
 
 
 

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