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Come ripensare l'azienda in chiave Industry 4.0

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Una recente ricerca dell’Osservatorio Smart Manufacturing del Politecnico di Milano pubblicato sulla rivista NCF ha rivelato importanti spunti di riflessione su Industry 4.0 e Smart Manufacturing.

In questa ricerca si evidenziano le principali tendenze e come l’adozione di nuove tecnologie e nuovi modelli organizzativi possano traghettare le aziende manifatturiere italiane verso il futuro.

 


 

La Smart Manufacturing in italia

La realtà italiana è formata principalmente da piccole e medie imprese (PMI), ed ovviamente l'avvento della digitalizzazione ha avuto (ed avrà) dei tempi più molto lunghi rispetto a ciò che accade in Europa, America o Asia.

In base ai dati della ricerca “La digitalizzazione dell’industria: Italia, work in progress”, il 38% delle imprese italiane dichiara di non conoscere i temi dello smart manufacturing. Il mercato dello smart manufacturing in Italia ammontava a 1,2 miliardi di euro nel 2015 (circa il 10% del totale degli investimenti industriali, pari a € 10-12 miliardi), con una previsione di crescita del 20% per il 2016.

L'industria della manifattura è tendenzialmente molto "indietro" sull'applicazione della digitalizzazione. Facendo un semplice esempio: si rivela molto più facile prenotare un hotel su AirB&B o erogare un mutuo online che non produrre un prodotto (maglione, farmaco, ecc.) oppure riorganizzare la logistica produttiva o i fine linea.

In questo momento ci sono perlopiù due macro-aree digital che stanno trainando questo mercato: Automotive e Internet of Things (IoT) per l’industria (790 mln €, 66% del valore totale), ma con ancora molti progetti allo stadio pilota.

 
 

E' vero però, che la consapevolezza dell’importanza della digitalizzazione è molto forte e associazioni di categoria e mondo scientifico stanno facendo di tutto per mettere in allarme le PMI italiane. Il Governo stesso, varando il "Piano Industry 4.0" sta a suo modo spingendo ed assistendo le PMI verso un nuovo modo di pensare, produrre e rapportarsi con la tecnologia. Per la digitalizzazione servono investimenti e risorse dedicate (umane, sistemiche e softwaristiche).

 
 

Verso un'industria virtuale?

I casi di successo mondiali di imprese che riescono a fare business senza possedere dei propri strumenti di produzione sono ormai numerosi, si parla di "business di servizio": basti pensare ad Air B&B per l’accoglienza, Amazon e eBay per la vendita di libri e prodotti o di Uber per quanto riguarda il trasporto delle persone.

Ma come è possibile estendere il modello di azienda “virtuale” al mondo della manifattura? E' una scommessa, ma che può essere vinta dalle aziende italiane. L
a manifattura ed in generale tutte le attività di tipo operativo, hanno grosse difficoltà nel virtualizzarsi (un prodotto dei essere prodotto, stivato, spedito materialmente). Una camera può essre venduta con un click (servizio), lo stesso può avvenire per un maglione (ma poi quel maglione deve comunque essere creato, gestito e spedito). 

E' da questo tipo di diversità che le aziende italiane dovrebbero iniziare a pensare/utilizzare le nuove tecnologie, per:

- diminuire il gap tecnologico con le aziende concorrenti nel mondo
- produrre certi prodotti grazie all’open innovation (realizzandolo senza possedere né progettisti né macchinari)
- pensare alla progettazione e al design lasciando/sfruttando la creazione con fornitori di altri stati
- piattaforme di produzione condivise
- realizzazione di singole parti poi assemblate da un fornitore esterno e così via per test, logistica e distribuzione

 
 

Domande

La tua azienda:

1) crede nell'impiego della tecnologia come elemento innovativo?
2) quali obiettivi si pone (in termini di digitalizzazione)?
3) quali strumenti innovativi ha implementato e quali utilizzerà nel futuro?
4) come può applicare la virtualizzazione di alcuni servizi?