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Sicurezza informatica: è il momento di difendere la tua azienda


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La sicurezza informatica, l’ormai nota cybersecurity, è un tema sempre più importante e delicato per tutti noi. Basta sfogliare un quotidiano o visitare un qualsiasi portale di informazione per imbattersi ogni giorno in notizie di attacchi informatici e data breach ai danni di chiunque: aziende, piccole-medie imprese, multinazionali, banche, assicurazioni, istituzioni, enti pubblici e addirittura soggetti privati. Praticamente tutti i giorni qualcuno, indiscriminatamente, è vittima del cyber crimine.
Ma nonostante questo scenario drammatico, incredibilmente, sono ancora moltissime le aziende che decidono di assistere inermi a questa escalation. C’è chi ritiene erroneamente che il problema non lo riguardi, altri che ritengono in maniera masochistica che difendersi sia inutile, altri ancora che pensano addirittura che i propri dati non interessino ai criminali informatici. Naturalmente, si tratta di posizioni assolutamente errate e autolesioniste. Un’azienda che non mette in piedi una vera e propria attività di sicurezza informatica non sta facendo altro che aspettare il proprio turno per consegnare i propri dati (e i propri soldi) alle nuove organizzazioni criminali.

 
 

Cosa si intende per Cybersecurity

Il concetto di cybersecurity può sembrare molto astratto ma, in realtà, sono tante piccole azioni quotidiane a dargli concretezza. Con questo termine, o con il concetto equivalente di “sicurezza informatica”, si intende il grado di sicurezza rispetto al pericolo di subire attacchi informatici. Allo stesso modo ci si riferisce così a tutte le pratiche che un’azienda o un persona può mettere in atto per difendere lo stato di riservatezza di tutti i dati aziendali, compresi quelli altamente sensibili, come quelli legati alle anagrafiche di clienti e fornitori, metodi di pagamento, brevetti aziendali e tanto, tantissimo altro. Qualsiasi dato aziendale va difeso strenuamente dai tentativi di furto e data breach.

 
 

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Data breach: cos’è e come evitarlo

Un data breach è una violazione dei dati di una persona o di un’azienda. In altre parole un accesso a tali dati non autorizzato e, quindi, da considerarsi assolutamente illegale. I dati oggetto di questo genere di violazione sono i più disparati, anzi a volte non c’è nemmeno una selezione degli obiettivi, semplicemente i cyber criminali mettono in atto azioni che gli permettano con un minimo sforzo di mettere le mani sulla più elevata quantità di dati possibile, a prescindere dalla loro natura. Spesso, addirittura, un data breach riguarda l’interezza dei dati di un’azienda. Cioè con un’unica azione illegale, un unico attacco, vengono sottratti tutti i dati in maniera illecita. Le finalità di un data breach sono da ricondurre essenzialmente sempre a una motivazione economica. Nella stragrande maggioranza dei casi, come accennato, alle organizzazioni criminali informatiche non interessa neppure la tipologia di dato sottratto ma, semplicemente, l’obiettivo è quello di chiedere un riscatto economico per restituire le informazioni sottratte. Come ovvio che sia, non c’è assolutamente da fidarsi. L’azione più errata che si possa commettere quando si subisce un attacco informatico è quella di pagare il riscatto. Questo perché anzitutto dobbiamo ricordarci che l’interlocutore è un criminale, quindi non avremo nessuna garanzia che pagando il riscatto la storia finisca con un lieto fine. Tutt’altro, molte volte si finisce in un tunnel in cui i cybercriminali chiedono costantemente un pagamento per non far fuoriuscire i dati sottratti. In sostanza una specie di “cyber-pizzo”.

 
 

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Come difendersi da un attacco informatico

Ci sono diversi livelli di protezione dagli attacchi informatici. Il primo prevede un corretto comportamento da parte di ogni utente dei sistemi aziendali. Si tratta di azioni e condotte apparentemente banali ma decisive. Ad esempio, utilizzare password complesse anziché parole chiave facilmente decriptabili, non cliccare su link particolari o scaricare allegati sospetti nelle e-mail, effettuare sempre il logout da siti e sistemi informatici per i quali è necessario effettuare un accesso.Questo è un primo elementare  livello di difesa. Un ulteriore step in termini di sicurezza può essere compiuto proteggendo l’azienda con un antiviru (che rileva la presenza di file infettati da virus e malware) e un firewall, fisico o virtuale, che filtra il traffico della rete, bloccando l’accesso a virus, malware e file sospetti. Ma per essere davvero al sicuro è fondamentale monitorare sempre la propria rete e i dispositivi ad essa connessi. Un’attività di questo tipo può essere svolta soltanto affidandosi ad un network operation center (NOC) e ad un software operation center (SOC) come Alfacod. Un SOC monitora ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette la rete e i dispositivi, intervenendo immediatamente in caso di anomalie e attacchi informatici, isolando i nodi coinvolti e proteggendo il resto della rete. Una infrastruttura monitorata da un SOC oltre a essere molto più sicura, rappresenta un deterrente per gli attacchi informatici perché i cybercriminali dovrebbero compiere un lavoro molto più complesso per ottenere una piccola quantità di dati. Il modo di difendersi dal crimine informatico quindi c’è, ma va implementato immediatamente, prima che sia troppo tardi, affidandosi al partner giusto.

 
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