Per chi si occupa di retail e vendita, la parola negozio 2.0 la conosce bene e significa che ha ben capito cosa sia la shopping experience e quale concetti di fondo ci siano dietro a quella che possiamo definire una vera e propria "rivoluzione degli acquisti". Il consumatore di oggi ha mutato sensibilmente i suoi stili di acquisto, sicuramente per l'incredibile evoluzione delle tecnologie, ma anche per un diverso rapporto con: acquisto, negozio fisico e informazioni (questo terzo aspetto si interseca fortemente con il web e il social marketing).
WiFi, Rfid, intelligenza delle cose (Internet of Things), Nfc, Big data e social analytics. Questo perché il consumatore di oggi cerca prodotti ma anche stimoli e suggestioni capaci di portare emozioni che vanno ben oltre il possesso di un bene. Sfatiamo due falsi miti, due delle paure più comuni nei retailer di oggi: l’e-commerce eliminerà i negozi tradizionali, e gli showroom sradicheranno il piacere dell’acquisto sul punto vendita. Sono concetti falsi. Oggi il consumatore è multicanale, il che significa che egli utilizza più percorsi di acquisto per arrivare a ciò che desidera, un mix. Si reca nel negozio fisico ma si informa anche sul web, nei blog, chiede consigli o legge considerazioni di amici e conoscenti sui Social.
Dire che il web annienterà i negozi fisici è assolutamente errato. E' vero che sempre più spesso il cliente visita il negozio per osservare il prodotto e toccarlo con mano, per poi acquistarlo con il suo tablet comodamente da casa, ma a questo punto sorgono tre importanti riflessioni:
Il consumatore, che dovremmo meglio definire come "utente" intraprende un percorso che include tante motivazioni diverse che vanno ben oltre i suoi bisogni primari. C’è la voglia di cambiare, di andare a caccia di emozioni e di sorprese, c’è il piacere della scoperta e di una gratificazione che include il desiderio di conferma e di approvazione. I concept store sono nati proprio seguendo queste nuove tipologie di "necessità dell'utente": un luogo fisico dove il cliente arriva per ascoltare nuove storie (storytelling), in cui il brand fa percepire al cliente emozioni riguardanti la sua storia ed i suoi prodotti. Nel negozio 2.0 il cliente è soddisfatto (customer satisfaction) non tanto dall'acquisto che utilizzerà / indosserà / mangerà a casa, quanto invece dalle emozioni che proverà e le storie che ha ascoltato e vissuto e che potrà raccontare a sua volta.
Tutto questo non è molto diverso dalle emozioni che ci spingono a viaggiare. Anzi, possiamo dire con certezza che, se un negozio fisico iniziasse a mutare il suo approccio al cliente assimilandolo agli step di un viaggio, otterrebbe sicuramente successo. Ciò non significa dover raccontare bugie ai clienti, perché nel medio periodo il passaparola sarebbe deleterio per il negozio/locale. E' importante invece, riflettere sugli aspetti determinanti del brand, trovando gli spunti giusti da comunicare, raccontare, far percepire.
Si dovranno concettualizzare attività di "storytelling" sfruttando però, sempre, la multicanalità tecnologica di cui non è più possibile fare a meno. Smartphone, tablet, schermi interattivi, WiFi, dispositivi wireless, Nfc, comunicazione web e social. Non possiamo pensare di ottenere successo se il nostro approccio non inizia a sfruttare a pieno le nuove tecnologie, altrimenti sarebbe come chiedere al cliente di acquistare inviandoci un fax (vecchie tecnologie = involuzione).
Il mondo della distribuzione ha bisogno di tracciabilità delle merci ma anche di soluzioni antitaccheggio, di protezione del brand ma anche di nuove formule di ingaggio che possano potenziare la fidelizzazione legata a nuovi servizi di pre e post vendita (leggi WiFi, Nfc). Come? Attraverso un mix di tecnologie visibili e invisibili tutte rigorosamente integrate l'una con l'altra.
A partire dal digital signage interattivo che prende la forma del personal shopping assistant all’ingresso, del magic mirror più sofisticato localizzato nella virtual fitting room (camerino di prova) o una piattaforma che gestisca una forte presenza online del brand sui Social e coordinare così le attività di servizio e di ingaggio del cliente, suscitando curiosità ed emozione. Portando l'utente in un vero e proprio viaggio verso l’informazione al brand e ai suoi prodotti.
Una volta che il cliente ha acquistato il retailer si sente appagato e felice. Ma non dovrebbe esserlo, perché quello che ha acquistato è un "cliente uscente" e non un "potenziale nuovo cliente".
Spieghiamoci meglio. E' ovvio che quel cliente sia un potenziale cliente futuro, ma solo se creeremo una serie di attività parallele e continuative al suo acquisto, altrimenti egli si scorderà di noi o potrà tranquillamente acquistare in altri negozi o altri siti online. Per i retailer l’intelligenza di sistema è tutto. La mobility, oggi, fa la differenza e rappresenta una marcia in più che offre al retail forti opportunità di: integrazione globale di ogni strumento e azione.
Si parla di smart tagging (QRcode, RFid, Nfc), casse-touch, Social CRM, back office connesso all'e-commerce.
La mission del Gruppo Alfacod è proprio quella di supportare i retailer offrendo loro soluzioni integrate e di ultima generazione, per moderne tipologie di: tracciabilità-rintracciabilità, connessione WiFi, soluzioni RFid, Check-out intelligenti, Terminali integrati a smartphone e tablet, soluzioni per il magazzino, stampa di etichette e Tag RFid e molto altro. Seguiamo il cliente lungo tutto il percorso, dalla consulenza pre-acquisto al supporto onsite per modifiche o riparazioni.
Il negozio 2.0 rientra perfettamente nella logica della Internet of Things ma anche delle Smart City (Alfacod conosce bene l'importanza avendo contribuito a far ottenere alla città di Bologna il prestigioso primo posto delle Smart City italiane). La tecnologia può arricchire di nuove dimensioni digitali il prodotto fisico esposto nel punto vendita, valorizzandone le caratteristiche grazie a componenti visive, sonore o di interazione diretta (a più alto impatto emozionale), creando nuove esperienze di acquisto.
Le nuove dimensioni di interazione possono essere facilmente create e interconnesse attraverso l’uso di:
- Una rete WiFi ultra veloce
- Etichette intelligenti (tag RFid)
- iBeacon
- NFC
- Tablet di Assistenza alla vendita
- Terminali per gestione scaffali, riordini magazzino
- ecc.
Il camerino intelligente e lo scaffale intelligente utilizzano anche la tecnologia Nfc: avvicinando un tablet o uno smartphone di nuova generazione all’etichetta, l’assistente alla vendita e il cliente hanno diretto accesso a tutte le informazioni che riguardano quell’articolo, in modo immediato, semplice e naturale. Visualizzando anche, ad esempio, i colori e le taglie disponibili in magazzino o presenti in uno dei negozi connessi. Grazie al WiFi di ultima generazione, tutti i negozi saranno connessi con la stessa rete, facilitando così qualsiasi tipo di scambio dati e informazioni.