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RFID: il motore dell'antitaccheggio 2.0


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L'utilizzo di tag RFID è probabilmente la soluzione migliore per difendersi da un'attività che non conosce crisi: quella delle cosiddette differenze inventariali, in altre parole i furti nel settore retail. I metodi di contrasto adottati fin qui sono stati molteplici ma, come dimostrato dai dati dell'ultimo Barometro dei Furti nel retail, le differenze inventariali ammonterebbero ancora a circa tre miliardi di euro. 

 
 

Il taccheggio 2.0 effetto collaterale dell'IoT

Ad aggravare la situazione ci sarà anche l'avvento dell'Internet of Things. Sia chiaro, l'IoT avrà tantissime ricadute positive sull'intero settore ma, inevitabilmente, ci sarà anche qualche conseguenza potenzialmente pericolosa se non affrontata per tempo e nel modo corretto. Una di queste potrebbe essere un cambiamento del classico "taccheggio" da punto vendita in una presa di controllo di ambienti dello store da parte di soggetti esterni, sfruttando la connessione tra gli oggetti. Ad esempio, mandando in tilt il sistema di videosorveglianza. Pertanto un investimento in CyberSecurity pare essere, anche nel settore retail, un passo inevitabile da compiere.

 
 

Un cambio di mentalità necessario nel retail

Affinché le percentuali di incidenza dei furti all'interno dei negozi (e del retail in generale) possano calare sensibilmente è necessario un cambio di mentalità dell'intero settore. Innanzitutto va compreso che il fenomeno delle differenze inventariali non è qualcosa di fisiologico da accettare passivamente ma, anzi, da contrastare in maniera decisa. Inoltre urge un cambio di prospettiva relativamente ai soggetti chiamati a "difendere" lo store dalle differenze inventariali. L'antitaccheggio, infatti, non va più inteso come di competenza dell'ultimo anello della catena del retail, il personale del negozio, bensì va programmato e messo in atto ad un livello molto superiore.

 
 

Di positivo c'è che i principali players del settore retail hanno già avviato un processo di cambiamento e aumentato notevolmente la propria considerazione del problema delle differenze inventariali, oltre che dell'uso improprio delle carte fedeltà e dei coupon (questa vera e propria frode può portare a perdite molto significative).

 
 

La tecnologia alla base dell'antitaccheggio 2.0

Il grande alleato del retail per difendersi dai furti è la tecnologia. Oggi uno store va pensato e realizzato anche in funzione di quelle che saranno le misure di sicurezza da implementare. Lo strumento principale e imprescindibile è rappresentato dalle etichette in radiofrequenza (RFID) e dai dispositivi che sfruttano questa tecnologia. Al di là dei classici bottoni RFID già molto presenti soprattutto nel settore abbigliamento, l'arma principale è costituita dalle etichette che integrano un tag RFID al loro interno. In questo modo, è possibile fondere in un'unica etichetta due fasi fondamentali: quella dell'antitaccheggio e quella dell'inventario


 
 
 

Infatti, l'etichetta con tag RFID viene integrata e/o nascosta direttamente nel capo o nell’oggetto, svolgendo la funzione di antitaccheggio, con risparmi enormi a livello gestionale. La medesima etichetta con RFiID può essere usata per l’automazione di tutta la supply chain, tracciando ogni passaggio dal fornitore ai depositi fino al negozio al dettaglio, senza aprire l’imballaggio, con identificazione automatica del contenuto immediata. Ovviamente, anche l'attività di inventario beneficia di prodotti che recano con sé etichette univoche e sempre identificabili attraverso scanner barcode con funzionalità di lettura degli RFID.

 
 

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RFID e Cybersecurity: la ricetta del retail sicuro

Le soluzioni basate sulle etichette con tag RFID permettono anche di individuare velocemente i responsabili e di fungere da deterrente. Naturalmente, affinché questa attività di contrasto possa essere efficace è necessario implementare delle antenne per la "lettura" delle radiofrequenze delle etichette. Questo non vuol dire trasformare il proprio store sacrificando l'estetica. Il concetto base dell'antitaccheggio 2.0, infatti, è quello di adattare le tecnologie per il contrasto delle differenze inventariali all'architettura e al concept del negozio. In quest'ottica è possibile installare antenne antitaccheggio a pavimento completamente invisibili ma perfettamente in grado di "vedere" i movimenti del prodotto taggato. Infine, come anticipato, non va sottovalutata la minaccia di attacchi alla rete wi-fi dello store. Nei prossimi anni il rischio che un malware o un qualsiasi virus possano generare tanto traffico all'interno di una rete partendo dagli oggetti connessi (le cose dell'Internet of Things) è alto. Di conseguenza difendere la propria rete attraverso antivirus, firewall e software di security management è fondamentale. 

 
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