Le attuali normative lasciano sempre meno spazio al dubbio. L'imballaggio è diventato una forma di comunicazione diretta e l'etichetta è il nuovo medium che informa il consumatore su cosa, come, quando.
13 dicembre 2016, in vigore nuove regole di trasparenza verso il consumatore e la nuova etichetta nutrizionale europea. La confezione assume sempre di più la funzione di "informatore" verso il consumatore. Un'informazione legale, nutrizionale, ma anche sociale. Le normative indicano che confezione ed etichetta devono informare e guidare il consumatore a una corretta alimentazione, verso uno stile di vita sano e responsabile.
Quali sono le funzioni di un'etichetta? Ricordiamole in tre semplici categorie:
Identificare: tramite chiavi globalmente valide e riconosciute (vedi codici a barre 1D e 2D), si individua con precisione la singola unità di vendita (item).
Acquisire: tramite la lettura/scansione del codice variabile riportato in etichetta, si possono acquisire automaticamente decine di informazioni relativi al prodotto in 1 secondo.
Condividere: le informazioni lette possono essere consultate dai vari attori lungo la filiera (trasformatori, logistici, trasportatori, distributori, utenti finali) consentendo di avere totale informazione su tracciabilità, autenticità, sicurezza e qualità del prodotto.
Quali sono le funzioni di un'etichetta? Ricordiamole in tre semplici categorie:
Il sistema normativo allarga la richiesta di chiarezza a ogni attore della filiera, ma senza perdere di vista le corrette norme di informazione applicabili a: pubblicità, etichettatura, informazione.
Vediamo lo schema qui sotto:
Dal 13 dicembre 2016 la normativa europea rende obbligatorie le nuove regole, estendendo di fatto i confini dell'etichetta di prodotto.
In base alla nuova normativa, l'etichetta è:
Qualunque marchio commerciale o di fabbrica, segno immagine o rappresentazione grafica, scritto, stampigliato, marchiato, impresso a rilievo o a impronta sull'imballaggio o sul contenitore di un alimento o che accompagna tale imballaggio o contenitore.
Dal 13 dicembre 2016 la normativa europea rende obbligatorie le nuove regole, estendendo di fatto i confini dell'etichetta di prodotto.
In base alla nuova normativa, l'etichetta è:
Secondo alcuni addetti ai lavori, l'etichetta tradizionale sta diventando inadeguata rispetto all'evoluzione così rapida delle tecnologie. In pratica, oggi, non riesce più a soddisfare tutte le richieste dei vari attori lungo l'intera filiera.
Servirebbero etichette realmente "parlanti", ma non che si limitino a dirti: data di scadenza, lotto e luogo di produzione. Serve un'etichetta che offra:
una completa informazione "visiva" (con informazioni facilmente stampabili perché già contenute all'interno del codice dell'etichetta)
informazioni aggiungibili ad ogni passaggio (semplicità di aggiungere dati e informazioni lungo ogni singolo step)
un sistema di anticontraffazione (che garantisce e tutela l'autenticità)
un sistema di tracciabilità e rintracciabilità anche a ritroso
I dati registrati sul sistema di elaborazione centrale garantiscono la rintracciabilità completa, ascendente e discendente, di processi e prodotti. A partire da un lotto è possibile risalire alle lavorazioni svolte, agli ambienti in cui è stato lavorato, ai tempi di permanenza in ogni ambiente. A partire da un codice tracciabilità apposto in fase di spedizione, si recupera la storia del prodotto nello stabilimento, le lavorazioni e gli ambienti attraversati, risalendo al lotto di appartenenza ed al suo percorso.
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